Ciao, come stai?
in questo momento ti scrivo con le lacrime agli occhi; sono in una situazione un po' di solitudine e mi sento abbastanza demoralizzata.
è come se a nessuno fregasse di me, ai e alle mie cosiddette amiche (che sono tutt'altro) e perfino ai miei stessi genitori.
è da tanto che sono in un periodo in cui sono svogliata, vado un po' male a scuola e sono perennemente in ritardo. mi sento sempre fuori luogo e nessuno mi prende sul serio. so di poter dire che non mi posso lamentare ma la verità è che non ce la faccio più. vorrei essere una ragazza sportiva, vorrei che i miei mi avessero imposto un sport da bambina; vorrei non ridurmi sempre all'ultimo con lo studio e che i miei mi avessero dato un'impostazione da seguire, sempre da bambina. vorrei che i miei mi stessero dietro, magari controllassero il registro e mi sgridassero per i ritardi o i voti e mi aiutassero, ma nulla. sono io a giustificarmi i ritardi da sola e loro non hanno la minima idea di come funzioni il mio registro. ovviamente sono troppo impegnati per pensare a me: mia sorella da piccola aveva problemi, le hanno dato aiuto e l'hanno seguita e adesso è una persona forte, ambiziosa che arriva agli obbiettivi. mio fratello ha "problemi nella gestione della rabbia" e già da piccolo frequenta una sorta di psicologi e i mei genitori gli stanno dietro nello studio. poi ci sono io, quella dimenticata, quella di cui non importa a nessuno. solo perchè sin da piccola ero brava a scuola e al posto che manifestarli li ho interiorizzati i problemi, io sono automaticamente quella perfetta che non ha bisogno di aiuto. IO HO BISOGNO DI AIUTO e mia mamma continua a dire che mi farà seguire un percorso ma le sue promesse valgono meno del meno infatti si è giù dimenticata. sono arrivata a non sopportare più angelina Claudio e alice e credo che lo stesso sia per loro. a scuola, poi, sono una più falsa dell'altra. Ho detto bene, a scuola, perché infondo è solo lì che si sviluppano le mie amicizie; certo esco sempre con le mie amiche e vado alle feste, ma ciò non mi sottrae dalla mia solitudine. infatti so che a nessuna frega di me (non esco praticamente mai da sola con una del gruppo, non siamo amiche e non ci scriviamo come fanno le altre).
so che le mie compagne di classe hanno una bassa stima di me e non mi prendono sul serio, forse è anche colpa mia, della mia insicurezza e di come mi sono presentata all'inizio che ha condizionato il loro pensiero. non sono mai me stessa e mi sento in soggezione. io so che nessuna mi vuole bene e se da una parte le capisco, dall'altra nutro odio nei loro confronti. se sono un po' abbattuta sono in bilico tra l'esplodere e isolarmi e facendo quest'ultima e vedendo che a nessuno in realtà importa che io ci sia o meno, mi demoralizzo ancor di più e ho ancora più voglia di abbandonare tutti e chiudermi in me stessa.
io non cerco disperatamente la loro approvazione, ci sono già passata e so che è meglio essere me stessa da sola che un'altra persona circondata da persone. però mi sento come intrappolata in un personaggio che non sono io, in cui mi trasformo non appena vengo a contatto con qualcuno della scuola e non so come comportarmi altrimenti. è giusto isolarsi? sarebbe molto più conveniente farsi un piano, diventare un'altra persona e ammaliare tutti ma so di non esserne in grado quindi proverò a vivere la mia vita come meglio mi riesce. so che è così facile a dirsi, ma a volte è davvero esasperante, non poter contare su nessuno, non riuscire a parlarne con nessuno, nemmeno mia sorella, non sentirsi mai abbastanza, sentirsi dimenticata e incompresa in cui l'unica parvenza di luce in fondo al tunnel è in realtà una breve dimenticanza di tutti i problemi che mi circondano per poi ricadere nella desolazione.
Ora mi sento più sollevata, ma al solo pensiero che domani è un giorno nuovo e tornerà ad essere tutto come prima mi abbatto.
Scusa per come è scritta la lettera, avevo bisogno di parlare e in assenza di persone scrivo all'unica a cui so che fregherà sempre almeno un po' di me. spero che tu sia in una situazione almeno di poco migliore della mia, spero di aver trovato la forza di essere chi voglio essere, di parlare con i miei familiari, di aver ricevuto un briciolo di aiuto e comprensione e chissà, magari anche di aver instaurato legami profondi con persone a cui voglio bene e che mi vogliono bene.
Tua/Mia, Camilla