Cara me,
mi prendo qualche giorno per metabolizzare l’inizio del nuovo anno e riprendermi da questi giorni di spostamenti tra una famiglia, e una casa, e le altre.
Sono stata in Piemonte, a Bergamo e a Milano ma in nessun momento mi sono sentita “a casa”. Mi sento un po’ sospesa tra la vita da giovane scapicollata e la vita da adulta di famiglia, come se la vita vera, che ci si aspetta cominci alla mia età, non fosse ancora iniziata.
Il mio augurio per il nuovo anno forse è proprio questo, senza scendere in dettagli che forse non ha senso definire, sentirmi nel posto giusto e al momento giusto sempre. Trovare significato in ogni singola azione e non sognare continuamente l’altrove.
Ho imparato a stare bene da sola e a crearmi piccole comunità, non ho desideri di cambiamento in questo senso se non nella speranza di continuare così e stare meglio.
Nel corso del 2023 ho imparato l’importanza della solidarietà e della cura reciproca, bei confronti del partner, di familiari e di amiche e amici, spero di continuare a nutrire i rapporti con queste persone come meritano di essere nutriti e di crearne di nuove.
Sono molto curiosa nei confronti di quello che mi riserva il futuro e spero di diventare sempre più protagonista e artefice delle avventure che vivo.
Spero che tra un anno avrai consolidato e fatto tuoi gli strumenti appresi grazie al percorso di psicoterapia e sarai diventata indipendente nell’utilizzarli.
Comunque andrà, ovunque sarai quando leggerai questa lettera, in qualche misura seppur minima o laterale sarò fiera di te, perché come ogni altro essere vivente stai facendo del tuo meglio per restare al mondo.
Ti voglio bene,
g