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Lettera pubblica

Benvenut*! In questa pagina potete leggere una delle lettere pubbliche inviata da una persona al proprio io del futuro.


Lettera #
Scritta il 07 gen 2024

  Tempo trascorso: 365 giorni

Cara Laura,

il 2023 non è stato poi così male, anzi. Sara si è laureata in triennale e io in magistrale realizzando, quindi, il progetto più grande che io abbia avuto finora; la nostra attività ha compiuto 25 anni e abbiamo fatto una bella festa, nonni ne hanno compiuti 60 di matrimonio, e anche lì abbiamo festeggiato tutti e tutte insieme, una cosa che inizia ad essere sempre meno scontata; la nostra Pat ha compiuto 18 anni, una cosa assurda, sembra ieri che è nata. Anche Natale è stato sereno, semplice, come sempre, ma con tutte le persone che dovevano esserci, tranne assenti che però c’erano comunque. Mi sento quindi di essere grata, perché oltre ai tanti sacrifici fatti, sforzi, studio e lavoro, sono successe tante cose belle e nessuna troppo devastante, quindi il bilancio è assolutamente positivo.

Al di là dello studio, per quanto mi riguarda, però, inizia adesso la fase di ricerca del lavoro, che si sta dimostrando abbastanza pesante. Mi sento addosso veramente tanta pressione; non ho dubbi sul fatto che una buona parte io me la crei da sola, proviene direttamente da me, da quella solita ossessione per il non voler deludere le aspettative altrui, per il sentirmi in dovere di dimostrare che riesco a fare tanto, per il desiderio, forse, di non sentirmi umiliata di fronte a tante altre ragazze e ragazzi che invece, a parità di studio e sforzi, hanno già ottenuto un lavoro o comunque sanno benissimo che percorso intraprendere. Mi sento inferiore, non all’altezza in nulla. So di suonare paranoica probabilmente, perché mi sono laureata soltanto da un mese e mezzo e dovrei avere pazienza, perché mi lamento quando ci sono giovani in situazioni molto peggiori della mia, mentre io, alla fine, come mi ricordano tutte e tutti in continuazione, ho sempre le spalle coperte. Ma forse mi urta proprio questo, cioè il fatto di avere ancora bisogno di qualcuno che mi copra le spalle. Vorrei essere indipendente, comprarmi una macchina e vivere da sola, non dover chiedere più per la benzina e per qualsiasi altra spesa e mi rende frustata il fatto che io non veda all’orizzonte lavori che mi possano permettere di raggiungere questa condizione. Al momento si sono aperti 3 progetti: dovrei iniziare a lavorare come hostess da Oro bistrot, una terrazza/ristorante bellissima ai fori imperiali. Sono un po’ combattuta riguardo questo, perché mi sento declassata, ma so anche che da qualche parte devo cominciare e poi spero che un lavoro di questo tipo mi lasci anche un po’ di spazio e tempo per dedicarmi ad un secondo progetto cui aspiro, che è uscito da pochissimo, in realtà, ma che è sinceramente interessante. È uscito un bando di concorso del ministero dell’agricoltura per parecchi posti a tempo indeterminato e, miracolo, alcuni sono anche riservati a persone che hanno il mio titolo. L’idea, quindi, è quella di lavorare e nel frattempo studiare per il concorso, cosa che, chiaramente, non so se sarò in grado di fare, perché non ho mai portato avanti queste due cose insieme e perché non so, effettivamente, quanto mi impegnerà il lavoro come hostess. Mi rendo, però, conto, che quella del concorso è una grossa opportunità e che, se riuscissi a superarlo, davvero potrei stare bene per tutta la vita. Spero, quindi, di riuscire a portare avanti entrambe le cose, perché ci terrei davvero molto. Il terzo progetto, che è uscito fuori, lo stesso, pochi giorni fa, riguarda Renversante, il libro che ho tradotto per la mia tesi. Mi ha chiamata una casa editrice perché sembrano interessati a pubblicarlo. Ora, la verità è che non ci credo molto, cioè, so come vanno queste cose e so che, per le migliaia di libri che vengono pubblicati ogni anno, ce ne sono milioni che vengono scartati; il mio, poi, parla della questione di genere, quindi figuriamoci, non riesco proprio a credere che me lo pubblichino. Adesso però sono davvero curiosa di rileggere questa lettera il prossimo anno per sapere come sono andati questi 3 progetti. Giuro, sono troppo curiosa e spero che quella sensazione di annaspamento e di disorientamento che provo quest’anno sia scomparsa e che io abbia trovato qualcosa che mi soddisfi e mi permetta di vivere non dico tranquilla, ma almeno in pace con me stessa.

Infine, l’amore, quel settore della mia esistenza che non mi darà, probabilmente, mai soddisfazione con questo genere di lettere. Mentre in tutti gli altri ambiti, anno per anno ci sono sconfitte e conquiste, in questo ci sono sempre solo le prime, non si scappa. Anche quest’anno un disastro: a quanto pare, ho acquisito ben due scopamici, una roba che, se me l’avessero detta l’anno scorso, non ci avrei creduto, considerando come sono fatta. Eppure, è successo. A mia discolpa posso dire che è successo per mie ingenuità, perché, in entrambi i casi, pensavo che le cose iniziassero così e che poi sarebbero evolute in una direzione diversa, invece col cavolo, a me queste cose non succedono mai. E poi, ovviamente, di uno dei due penso di essermi innamorata, o almeno gli sto parecchio sotto (anche se, ovviamente, devo farmi gli affari miei e anzi, non cercarlo perché sennò scappa a gambe levate). È il caro consigliere comunale E., sciupafemmine incallito, assolutamente non intenzionato a fare cose serie. Non oso immaginare con quante ragazze sia stato. Fatto sta che ha iniziato a scrivermi questa estate, a me non pareva vero il fatto di interessare ad una persona che avesse, finalmente, idee simili alle mie, con cui poter magari pure parlare liberamente. E invece niente, abbiamo scopato la prima volta che ci siamo visti, quindi immagina come può essere andato il resto. Ci siamo visti per un po’, assolutamente di nascosto da chiunque, poi abbiamo smesso e adesso ci siamo rivisti un paio di volte, mentre, però, io mi sto vedendo con un altro ragazzo, P., una vecchia conoscenza che veniva in palestra da bambino. Pure qua, non mi pareva vero di aver trovato un ragazzo carino che si interessasse a me e, soprattutto, che mi facesse magari dimenticare E. Ma ovviamente mi sono sbagliata di nuovo: dopo la prima uscita, a un locale come qualsiasi coppia normale, abbiamo iniziato a vederci a casa sua e addio, immagina come finisce pure sta storia? In realtà, non è ancora finita, ci sentiamo tutti i giorni ma sinceramente non so più neanche di cosa parlare con lui, visto che sta sempre male, non ci vediamo quasi mai e quindi non si crea nemmeno quell’intimità che si forma quando due persone si frequentano spesso. Poi, ovviamente, è di destra, una roba normale per me, visto che, a quanto pare, riesco ad attrarre tutta gente così (E. unica eccezione, poi dici perché t’innamori); ma come si fa ad avere un quadro con la foto di Berlusconi in camera, santo cielo?? Ma non era meglio una foto della madre?? E, come se tutto sto casino non bastasse, non si eccita con me, o fa finta di non eccitarsi. Mai visto un ragazzo che gli mandi foto in cui sei praticamente nuda e commenta con cose che non c’entrano niente. Ma è cieco o che?? Oddio, giuro che non so come comportarmi, me la sta facendo proprio scendere, non mi da motivi per resistere e per continuare, di me non gli frega niente, non mi ha neanche voluto dire che cavolo fa oggi. Mamma mia, ma perché i più stronzi me li trovo tutti io?? Qualcuno mi può dire dove sbaglio? Perché giuro che in 25 anni ancora non l’ho capito.

Vabbè, adesso stacco. Domani, quando riceverò la lettera dell’anno scorso, scriverò la parte finale di questa, in modo da fare anche un bilancio dei desideri dello scorso anno.

A domani!

Eccomi qui. C’è un’altra cosa di cui devo parlare e che ieri ho dimenticato: quest’anno ho finalmente ripreso in mano la questione dell’amenorrea, e questa volta prometto di non mollare, continuerò ad insistere fin quando non l’avrò risolta e questa sarà la volta buona. Con oggi compio 10 anni di amenorrea, 10 anni senza avere il ciclo in maniera naturale, 10 anni in cui mi è mancato qualcosa, 10 anni di incompletezza del mio essere donna… 10 anni direi che sono abbastanza, è arrivato il momento di chiudere anche questo cerchio. All’inizio dell’estate ho ripreso in mano la situazione e ora sono in cura da ginecologa, endocrinologa e nutrizionista e spero che il loro sforzo congiunto insieme con il mio impegno mi permettano finalmente di risolvere questa situazione che va avanti davvero da troppo tempo. Riprendo la pillola ormai da 7 mesi e ne devo fare sicuramente altri 5, poi penso che l’endocrinologa me la toglierà per vedere se l’aumento di peso ottenuto con il percorso nutrizionale guidato che sto seguendo sarà stato efficace. Spero davvero, nella lettera del prossimo anno, di poter dire di aver finalmente risolto questa storia, perché davvero sarebbe uno dei successi più grandi che potrei raggiungere, veramente sudato con sacrifici e impegno. Speriamo bene!

Bene, stavolta ho finito davvero gli argomenti. Gli obiettivi da perseguire per il 2024 sono tanti e ambiziosi, me ne rendo conto, tra lavoro, amenorrea e lavoro. Ma io difficilmente mi do per vinta e ho un intero anno a disposizione per fare, come sempre, il massimo possibile. Quindi adesso mi fermo e lascio che sia il tempo a parlare.

Ci sentiamo l’anno prossimo, cara Laura. Sono curiosissima di vedere cosa avrai combinato. In bocca al lupo per ogni cosa! Sei forte, molto più di quanto ti riconosci, ricordalo sempre!

Scritta il 07 gen 2024 -> Ricevuta il 07 gen 2025 | 1610 parole
07 gen 2024 -> 07 gen 2025 | 1610 parole

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