Cara me del 13 marzo 2025,
Siamo al 13 marzo 2024, hai comunicato da una settimana alla mamma e al papà di voler cambiare facoltà e studiare editoria a udine a settembre. Non sono contenti, non vogliono che tu te ne vada così lontano da casa e soprattutto hanno paura della spesa che comporterebbe. Sanno che se resti a casa non studi perchè non ti piacciono le facoltà che il tuo ateneo offre. Dentro di te sei emozionata all'idea di andartene perchè in città non c'è più niente per te. L'amicizia con C e G è sempre più debole, hai solo la tua famiglia e la tua comunità. G non è più parte della tua vita. Pensi che se te ne andrai via potrai superarlo in modo definitivo. Avete provato a iniziare qualcosa, vi piacevate a vicenda e il 17 febbraio vi siete baciati nella sua macchina. Ti sei resa conto che lui però non voleva le tue stesse cose. Ti voleva ma non abbastanza da combattere per te. Ti ha detto che se aveste provato una relazione vera ti avrebbe rovinato per quei motivi che ti ha detto e che ti hanno fatto scoppiare a piangere nella sua macchina, davanti a lui. Tu hai frainteso e capito la cosa peggiore che un uomo possa dire a una donna e lui ti ha rassicurato, non intendeva quello assolutamente. Ci hai creduto, ci credi perchè lo conosci. Per questo ha paura di farti del male, di rovinarti per il suo modo "rovinato" di viversi le relazioni. Tu gli hai detto che se te ne fossi andata poi non saresti più tornata perchè sei esausta dall'avanti e indietro degli ultimi due anni e mezzo e hai intenzione di mantenere la parola data. Anzi, vuoi farlo rimpiangere di averti lasciato andare quando gli hai detto che saresti stata lì ad aiutarlo a guarire da quello che lui chiama "rovinare una relazione" (tu sai che vuol dire). Adesso hai deciso di lasciarlo veramente andare. Sarà difficile ma vuoi farcela e pensi che andare via dalla città possa aiutarti in questo. Due giorni fa, 11 marzo, è il giorno in cui avete chiuso e ti ha riportata a casa a mezzanotte, ti sei buttata a letto con i vestiti da fuori (NON TI SEI CAMBIATA) e hai pianto fino alle 2. Poi ti sei alzata, ti sei guardata allo specchio, hai messo il pigiama e sei andata a dormire. Non vuoi più fare una cosa del genere per lui. Ora dopo due giorni provi una leggera rabbia e malinconia, ma non piangi più. Ti dispiace, ci pensi tutto il giorno ma non ci sprechi più lacrime. Quando ti ha riportata a casa, prima di scendere dalla macchina hai preso la borsa e dalla cinghia hai staccato la tua pinza per capelli e l'hai lasciata intenzionalmente sul tappettino del sedile passeggero della sua macchina. Non sai bene perchè l'hai fatto ma speri che non te la ridia più e che lui pensi sempre che non te ne sei resa conto. Speri non l'abbia trovata sua sorella prima di te. Non sai come farai a guardarla in faccia visto che è tua amica e lui aveva insistito nel dirle subito che ci stavamo frequentando.
In pizzeria tutti ti apprezzano: stai bene lì, ti senti valorizzata e considerata. Ora che hai lasciato l'università stai pensando se per aprile, maggio e giugno fare un part time da 30 ore ma hai paura sia troppo vincolante. Hai la tua comunità e vuoi metterla al primo posto. Ti dispiace l'idea di lasciare la pizzeria perchè dentro di te sai che mancherai a chi sta lì ma non puoi restarci a vita.
A agosto parti in pellegrinaggio in Sicilia: a volte ripensi alla gmg e a quanto eri felice, spensierata e allo spirito che avevi. Ti chiedi se mai recupererai lo spirito che viveva in te in quei 12 giorni.
Hai paura a partire per Udine: sai che questo ti staccherebbe dalla tua comunità a casa nel delicato periodo del secondo scrutinio. Devi riscriverlo e inserirci molto altro che la prima volta non sei riuscita a mettere. Quella che hai definito come croce è ancora lì ma coloro che te l'hanno fatta venire in superficie sono fuori definitivamente dalla tua vita. Non le rivuoi, le guardi in faccia e dentro di te non provi niente. Nè odio, nè rancore. Ora che non ci sono stai meglio. Hai anche tanta paura di lasciare la mamma e il papà: sono le persone più importanti della tua vita e non sai come faresti senza vederle tutti i giorni. Se ci pensi ti metti a piangere ma sai che qui non c'è più nulla per te. Devi andare via, qui ti senti in gabbia.
Stai scrivendo "Di fronte ad un caffè" ispirandoti alla tua storia con G ma trasformandola in qualcosa di leggermente diverso.
Vuoi offrirti una possibilità d'amore. Sai con chi, ti sembra possa nascere qualcosa ma hai paura per i due diversi stili di vita che avete e soprattutto non hai il coraggio di fare una prima mossa.
Non so dove ti trovi in questo momento. A casa? a Udine? In un'altra città? Spero che tu abbia trovato la pace interiore e che tu sia felice, non in gabbia come ti senti ora.