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Lettera pubblica

Benvenut*! In questa pagina potete leggere una delle lettere pubbliche inviata da una persona al proprio io del futuro.


Lettera #
Scritta il 04 mar 2022

  Tempo trascorso: 183 giorni

Cara fefe del futuro,

ti scrivo oggi, 04/03/2002, mentre stai un po' male. Ti sembra difficile anche alzarti dal letto, mangi troppo per nervosismo, ti senti sola, piangi molto, anche solo respirare è diventato un po' troppo complicato. Non voglio riempire me stessa di cazzate, non è vero che alla fine magicamente andrà tutto bene. Ora almeno un'uscita non la vedo. Ma so per certo che c'è. Non la vedo, non comparirà magicamente, ma me la devo scavare io, con la forza, con fame di riuscire, con le dita sanguinanti. Devo farlo, devi farlo, per te stessa. Ti chiedi perché debba essere così difficile per te, e ti senti anche in colpa, perché in realtà nulla lo rende difficile, tranne la tua testa e i tuoi pensieri che non si fermano mai. Non so tra sei mesi quanti esami ti mancheranno, a che punto starai, se sarei più felice e tranquilla o se starai peggio. So che so che devo continuare a provare finché non ci riesco. Oggi ho voglia di iniziare a scrivere i ringraziamenti della tesi, chissà se ci arriverò mai a scriverla ahahah (che poi come si scrive una tesi?). Spero che a questo punto ti mancheranno pochi esami, se non sarà così, stai tranquilla, ognuno ha il proprio tempo e il proprio percorso, una soluzione si trova.

Grazie a mio fratello, Francesco. Uche, io e te siamo poli opposti, e prendiamo la vita in modi completamente diversi, forse anche per questo hai avuto qualche difficoltà a capirmi. Nonostante questo, e il tuo strano modo di dimostrare l'affetto, io ti ho sempre sentito vicino. Ti ho sentito vicino nel tuo modo di farmi ridere mentre piangevo, di prendermi in giro ma di abbracciarmi in silenzio quando ne avevo bisogno, di scherzare e di dirmi anche parole dure quando dovevo sentirle. Sei la persona che amo di più al mondo, e se cerco di essere una persona migliore è anche per te, spero di non deluderti mai, anche se poi a te non interessa molto finché tornando a casa ti porto qualcosa da mangiare.

Grazie ai miei genitori. Scusatemi se mi avete vista affrontare momenti difficili, se in certi momenti vi ho delusi, se anche voi non sapevate come gestire cose più grandi di me e di voi. Scusatemi per quelle volte in cui non ho capito che se neanche voi sapevate come farlo è perché siete umani e fate del vostro meglio. Tutto quello che ho sempre voluto è rendermi fieri di me, e so che ciò andrà sempre oltre qualsiasi titolo, finché mi vedrete felice.

Mamma. ti ringrazio, perché mi hai stretto la mano forte quando pensavo di affogare. Perché le notti che mi sembravano infinite c'eri tu a stringermi e a ricordarmi le parole che dicevo la piccola "Stai tranquilla, ora ti passa". Io e te siamo uguali in molte cose, e per questo gli scontri sono all'ordine del giorno, Ma io sarò per sempre grata per la dolcezza dei tuoi gesti quando da sola non riuscivo ad andare avanti.

Papi, grazie per aver speso energie, tempo, e molta pazienza per provare a comprendermi. Hai sempre voluto il meglio per me, e so che ti ha fatto stare male vedermi in difficoltà. Mi hai sempre capita, anche quando proprio non eri d'accordo con me. Mi hai ricordato il mio valore ogni giorno in cui mi sentivo di non essere abbastanza. Mi sei stato vicino nei momenti bui e hai fatto di tutto per portarmi alla luce.

Grazie a tutta la mia famiglia, ai miei zii, ai miei cugini, quello che sono stata, quello che sono oggi, e quello che sarò in futuro é anche vostro.

Grazie ai miei nonni

 A nonna Lella e Vitalone, che possono dimenticarsi di tutto, che non mi chiamano per farmi gli auguri al compleanno, ma quando avevo un esame la loro chiamata era sempre la prima ad arrivare. Leggere in accento puteolano: "Federì l'hai fatt l'esame?" "Sì nonno, ho preso 30" "Embé è buon?!?!?!". Spero di avervi reso fieri di me.

A nonna Giovanna e nonno Rosario. Io non so cosa succede quando chiudiamo gli occhi per sempre, e forse non voglio neanche saperlo. Non ho mai creduto troppo nel guardare in cielo per sentirvi vicini a me. Ma vi ho sempre sentiti comunque, come energia, al mio fianco, perché siete stati nei miei gesti e anche voi mi avete reso quella che sono oggi.

Smartix, sei più di un'amica, più di una sorella. Ti ringrazierò sempre per il tuo modo di aprirmi le braccia, di accogliermi nella tua vita e nella tua casa, senza chiedere nulla in cambio. La tua dolcezza nascosta dietro la corazza che indossi mi riscalda il cuore. Ti ringrazio per i giorni interi di studio in cui lo studio era poco e le notti, che abbiamo passato avvinghiate, in cui l'amore era tanto e che al tuo fianco sembravano un po' meno buie.

Chiara, amorina, ti ringrazio perché dal liceo fino all'università sei stata con me. Sei la mia compagna di viaggio, hai reso tutto meno pesante, tranne quando facevamo videochiamate lunghe anche 8 ore per ripetere. Ogni esame superato insieme è stato un tassello aggiunto alla nostra felicità condivisa, e quando sapevo che saremmo state insieme tutti mi sembrava più facile da affrontare. Con i nostri modi e tempi diversi mi sono sentita meno sola, e ringrazio di aver avuto un'amicizia che non includesse competizione o invidia, ma solo orgoglio, comprensione e appoggio per l'altra. Non vorrei aver raggiunto questo traguardo con nessuna che non sia tu, avevamo promesso dall'inizio fino alla fine e così è stato.

Scritta il 04 mar 2022 -> Ricevuta il 04 set 2022 | 947 parole
04 mar 2022 -> 04 set 2022 | 947 parole

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