Cara me,
Quest'anno non è stato un anno di conquiste come mi ero aspettata. È stato un anno di transizione. Un anno in cui non so più chi sono o cosa voglio fare. Un anno in cui ho provato a mettermi in gioco ma non ci sono riuscita e come uno yoyo sono tornata nella mia zona sicura, di comfort. Ora sono a casa, malata, con un'infezione che forse in realtà è un segno, il mio corpo che dice basta stagioni, basta lavori massacranti, basta accontentare sempre gli altri per cercare di stare bene.
A te auguro che tu abbia trovato il coraggio di andartene, di seguire una strada giusta, di trovare qualcosa per cui vale la pena vivere. Ti auguro di aver iniziato a volere nuovamente il bene degli altri, ad accettarlo e anche a ricambiarlo. Di esserti tolta dalla testa quella tua ossessione o, altrimenti, di aver fatto tutto quello che dovevi fare per non avere più rimpianti. Di quello che pensi in fondo al cuore, fai quello che vuoi fare anche se potrebbe far male a qualcuno. Le persone non fanno ai tuoi gesti e le tue azioni tutta l'importanza che tu credi, nel bene e nel male.
Ti auguro coraggio e spero che a rileggere questa lettera, io questo coraggio che so di avere lo abbia tirato fuori. E, anche se sarà una sconfitta, io almeno ci avrò provato.