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Lettera pubblica

Benvenut*! In questa pagina potete leggere una delle lettere pubbliche inviata da una persona al proprio io del futuro.


Lettera #
Scritta il 02 set 2022

  Tempo trascorso: 364 giorni

Ciao,

è il 3 settembre del 2022 ed è stata un'estate di merda, ma sono giovane e sono innamorata e continuo a ripetermi queste due cose perchè credo che siano abbastanza per ritenersi mediamente felici.

Una settimana fa ho compiuto ventidue anni in Liguria a una sagra medievale in Liguria con due amiche e il ragazzo che amo adesso, anche se non ce lo diciamo. In realtà io credo di averglielo detto ma ero molto ubriaca (proprio la sera del mio compleanno) e quando lui vi ha accennato il giorno dopo ho fatto finta di non ricordarmi. Come leggi ho sempre un'ottima gestione del campo emotivo, spero tu sia migliorata col tempo.

Federica è morta il giorno prima di ferragosto e quando è morta ho sospirato di sollievo. E' stato straziante, e non te lo racconto perché credo tu ricordi, e se non ricordi meglio. Non sapevo dove mettere tutto quel dolore e non so dove metterlo nemmeno adesso, da due settimane che mi attutisce i sensi come una nube tossica attorno alla faccia, e ogni tanto si addensa e mi rende difficile respirare. Ultimamente mi è presa questa cosa che non respiro: non piango, ma non respiro.

Mi sento sola ed è un peccato, perché sono innamorata come credo di non essere mai stata. Forse l'orrore della fine ha cancellato i ricordi buoni del mio primo amore o forse è proprio l'amore che funziona così, che credi che ogni volta sia meglio della precedente. Funziona bene, direi.

Lorenzo brilla di una luce fortissima che a volte mi acceca e illumina anche gli angoli che non voglio guardare, e per la prima volta mi sento vulnerabile.

So che è innamorato ma so anche che un giorno finirà (e questo va bene, ogni amore finisce), e temo che finirà perchè la sua luce verrà attratta altrove, su nuovi orizzonti e nuovi occhi, e io non sarò più abbastanza curiosa o coraggiosa o affamata di mondo, e verrà qualcuna più bella e lui cercherà di non farmi male mentre mi dice che se ne va.

Se rileggo questa frase sono capace di diagnosticarmi da sola un'insicurezza grande immotivata, ma me la vivo con relativa serenità: non mi era mai successo, ma dev'essere questo che vuol dire aver paura di perdere qualcuno. 

Mi sono effettivamente trasferita in questa casa - dove Margherita vive da quattro anni - la settimana scorsa e due giorni fa ho perso le chiavi. Ho pagato 130 euro un fabbro che mi aprisse la porta e solo una volta dentro ho realizzato che non avevo un mazzo di riserva, e che quindi non sarei più potuta uscire. Sono chiusa dentro da due giorni e uscirò, forse, dopodomani sera. 

Continuo a non capire se sto riuscendo a iscrivermi all'università. Dovrei ricevere risposta entro i primi di ottobre e ho paura che sia un rifiuto, che io abbia sbagliato a caricare i dati anagrafici, che non bastino i crediti che ho. Voglio fare l'università perchè voglio sentirmi una vera studentessa e voglio essere fiera di dire il nome della mia facoltà a voce alta e senza ironia.

Lavoro alla Holden perchè al momento è l'unico posto che mi vuole e che mi paga 500 euro al mese per avere delle idee. Ma non vorrei, perchè non vorrei più vedere la Holden per almeno due anni. So che gran parte di me si sbaglia, che non posso accusare l'intera scuola delle mie scelte sbagliate: eppure quel posto le incarna alla perfezione. Ogni volta che ci entro io vedo chi ho creduto di poter essere e ho capito che A) non sarei stata mai e B) non lo sarebbe stato nessuno passato di lì. Sono drastica, vero.

Non esco di casa e non vedo nessuno da due giorni, e mi sembra un'eternità al punto che mi sto scrivendo una lettera da sola. Lavoro per l'open day - cerco di convincere persone a iscriversi dove io non mi ri-iscriverei mai -, faccio blandi tentativi di approcciarmi alla scrittura. Non ho mai avuto così poca spinta a scrivere per conto mio.

In compenso ho fatto le volture di luce e gas, pulito un armadietto del bagno e cambiato i dati dell'account Netflix intestato a Federica. Ho fatto più skincare negli ultimi quattro giorni che dall'inizio del 2022 a oggi, sto leggendo Dolly Alderton per sentirmi compresa e commentando in modo velenoso tutte le storie Instagram dei miei coetanei al Festival a Venezia. In totale oggi ho mangiato due kiwi, del cous cous con i pomodorini e una piadina con la nutella.

Dalla settimana prossima ricomincerò con la vita notturna ma non capisco ancora se ho voglia di andare a ballare o voglia di sentirmi come mi sentivo l'anno scorso quando andavo a ballare - cose che, temo, sono ben diverse. Ho voglia di farmi di MD, questo sì.

Non ho niente di particolare da dirti, in realtà. Mi annoio e sono sola, e la me del futuro mi sembra un'interlocutrice più accettabile della me di adesso. 

So che le mie amiche mi vogliono bene ma le sento lontane, non so dirgli alcune cose e comunque non me le chiedono - e in parte so che dovrei dirgliele, ma in parte credo che dovrebbero chiedermele. Sono innamorata ma non l'ho chiesto e non l'ho voluto, e non ho mai avuto questa paura aggrappata all'amore. Non mi sento intelligente, non mi sento colta, non mi sento lanciata verso il futuro. Sono solo molto confusa e vorrei essere rilassata e mediocre senza sensi di colpa, invece sono mediocre ma con l'ansia da prestazione e l'ansia in generale che mi sto rassegnando ad ammettere di aver ereditato da mia madre.

In questo momento forse non sono molto felice. Mi dispiace ma so che andrà meglio. Spero tu sia felice.

Non rileggerò questa lettera perchè è mezzanotte e mezza e vorrei friggermi gli occhi per un'altra mezz'ora, e poi dormire.

Sii clemente con te stessa e nota i traguardi, anche quelli piccoli.

Ti voglio tanto bene

T

Scritta il 02 set 2022 -> Ricevuta il 02 set 2023 | 1307 parole
02 set 2022 -> 02 set 2023 | 1307 parole

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