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Lettera pubblica

Benvenut*! In questa pagina potete leggere una delle lettere pubbliche inviata da una persona al proprio io del futuro.


Lettera #
Scritta il 24 dic 2022

  Tempo trascorso: 364 giorni

Cara Diana, oggi è la Vigilia di Natale del 2022, riceverai questa lettera esattamente questo giorno tra un anno.

Sei un pò triste oggi, quest'anno a Natale niente Covid grazie al cielo ma lavorerai e la tua famiglia non è particolarmente entusiasta a riguardo. 

Come stai Diana? Come sta andando? Cosa stai vivendo?

Ti racconto un pò come va qui, e vorrei farlo partendo da Gennaio 2022. 

A Gennaio, dopo delle vacanze di Natale disastrose, con Delia positiva, la famiglia sul bordo di una crisi esistenziale e la depressione generale che ti annebbiava il cervello, c'era la sessione invernale, che forse adesso stai rimpiangendo (chissà cosa hai scelto di fare dopo la triennale).Tre esami, un disastro alla seconda, pochissima voglia di studiare, zero stimoli, tante lacrime. E a Gennaio hai anche cominciato a lavorare: ah questo lavoro. Questo lavoro così controverso, che hai desiderato tanto, cercato tanto, a cui hai tanto ambito. Dopo l'esperienza avvilente e tristissima del giro pizza il Destino ha voluto che approdassi alla Botanica, forse il luogo migliore dove fare la cameriera per una come te: un ambiente molto curato. cucina raffinata, attenzione e cultura. Che paura entrare in un gruppo nuovo dopo mesi di isolamento, che paura il giudizio delle persone, che paura il fare qualcosa di sbagliato, il dimostrare agli altri e a te stessa di "non essere abbastanza", di "non essere in grado". Difficile, difficile, non capire le dinamiche, non sapere cosa è giusto da fare, come relazionarsi, come comportarsi, quali sono i limiti, fino a dove si può andare. Non riuscire a stringere relazioni solide e soprattutto la grande e costante paura di non essere accettata hanno reso tutto questo spaventoso. Poi (spero sia migliorata questa cosa), tu, ma quanto pensi mamma mia. Una piccola cosa nella tua testa diventa gigante, immensa, insostenibile. Santo cielo che fatica. In tutto questo, dopo Capodanno, no buone manco le amicizie, amicizie che sembravano non comprendere la posizione molto restia della tua famiglia di fronte alla Pandemia. Quindi un nuovo lavoro, fonte di ansia anche se desiderato da morire, amicizie che avevano lasciato un pò un vuoto e infine la sessione invernale, vissuta male, andata peggio, conclusa con quel disastroso orale di APD (penso non ce lo scorderemo mai quell'esame e soprattutto lo studio malato che c'era dietro). E poi Febbraio, uguale a Gennaio, buio, freddo, anonimo. Marzo, compleanno di Delia, bellissimi i palloncini, l'aperitivo ordinato, tutto bello. A Marzo c'è stato un tentativo di ricominciare le lezioni in presenza, un altro disastro (quante volte l'ho scritta questa parola? Forse sono un pò drammatica?). è il periodo di quei traumatici pranzi da sola, un topo mi sentivo, mi sentivo schifata dal mondo. Poi bho, vieni a lezione? ci vediamo? ci sei? e di questo periodo mi ricordo anche le tirate in biblioteca, a studiare con una barretta in corpo da tutto il giorno. Che malessere santo cielo. Hai conosciuto le ragazze del secondo anno, lì un pochino hai respirato. Poi ad Aprile Roma con i Preado, che bello, ho molti ricordi positivi di quel viaggio, davvero. E poi Maggio, il sole finalmente, il caldino, il lavoro di gruppo di Visual Design, quei due tipi strani, che ridere. Ormai danza ripresa a pieno ritmo in sala, non mi ricordo sinceramente come andava. Comunque, il parziale di linguistica (che sbatta). E lì ho cominciato a capire che non sono poi così tanto brava a studiare forse (ora come va?). Maggio e Giugno mamma mia con il lavoro che stress: cresime, comunioni, matrimoni e intanto la sessione estiva da preparare, che fatica anche lì. I primi esami a cui mi sono presentata sapendo la metà delle cose e sperando che la Divina Provvidenza mi aiutasse come spesso era successo (ecco questa cosa aveva appunto spesso di funzionare). Poi luglio, Sanremo, andato molto meglio degli anni scorsi, l'amicizia con Valentina è andata meglio ed è stata la prima vacanza che ti sei pagata con i tuoi soldi, CHE SODDISFAZIONE. E poi casa e lavoro, la casa della Ila (come va con lei e la Fabi?), Kira e Kloe, il libro di statistica. La prima volta che sei rimasta a casa da sola in tutta la tua vita per più notti. Bellissimo, che sensazione di benessere mangiare il melone quando vuoi tu, dormire e svegliarsi quando vuoi tu, le insalate con feta e cetrioli. E poi la Sardegna, il primo aereo da sola, che avventura. Posti magici, un respiro davvero, la gioia di rivedere la mia famiglia. In tutto queto mi sono dimenticata una cosa motlo importante, la Jalongo. Quanto dolore da raccontare, quanto male, quante lacrime: è stato un cammino faticoso anche se non dico che non sia stato costruito nulla, ma forse non quello di cui avevo bisogno. Settembre, la sessione (ancora). Fatica, ansia, il lavoro che riprendere, matrimoni e feste. Ottobre, ricominciano le lezioni all'università. Contro ogni aspettativa, bellissimo. La vita che ritorna proprio. Concludi il tuo percorso dalla Jalongo, ci sarebbero anche cose da risolvere, me ne sono resa conto poi, ma qualcosa comunque è stato costruito. Nella tua vita entrano cinque persone importanti, la Ros, Anna, Marina, Sara e Davide. La gratidudine immensa di stare bene finalemente, di avere le settimane piene, di essere una trottola da una parte all'altra della Brianza, tra Preado, danza, università. studio e lavoro. Ma quanto sei felice, quanto sei felice di sentire di avere di nuovo un'identità, quanto sei grata di tutto, davvero esplodi di vita. Finalmente, finalmente. Quanto sei bella, quanto brilli mamma mia. E proprio perchè brilli, non lo avresti detto mai, ma un ragazzo prova interesse per te. Quanto sembra un film la tua vita, quanto sei enormemente serena davvero. Novembre è una favola, un sogno, l'autunno colora tutto, fa ancora caldo, ti lamenti con le tue nuove amiche dell'università che non puoi mettere i maglioni. Il 31 ottobre hai festeggiato 21 anni, circondata da anime belle, il sole, il parco e le brioches. Quanto sei felice, quanto sei felice. Dicembre, - 23 giorni al giorno odierno. Arriva il freddo, i cappotti, un paio di crisi forti di pianto e ansia (come vanno?). Il 18 dicembre spettacolo di Natale di danza, splendido. Anche se sento che il gruppo con Delia sdride un pò. Preappello di MEP dato, 19, da rifare, studiato in tre notti, it's okay. Prima multa presa, it's still okay. Lavoro. Lezioni in università della trienalle FINITE, il senso di vuoto, la tristezza, la nostalgia per la vita che da due anni sognavi e che già è terminata. Davide, un'incertezza, una relazione unicamente fisica? Tra qualche giorno lo rivedrai (non vedo l'ora di sapere come è andata poi), non so davvero cosa dirgli. E arriviamo ad oggi, ad oggi che sei un pò triste. Tra una settimana questo incredibile 2022 finisce. I progetti futuri sono tanti, è bello. Ma è tanta anche la paura. Non vedo l'ora che tu legga questa lettera e mi racconti cosa hai fatto, come stai, cosa sogni. è stato un anno assurdo, tantissime prime volte, tantissima paura, dolore, lacrime ma santo cielo, da questo Ottobre 2022 quanta serenità, non pensavo di poter essere ancora così felice, non me lo ricordavo come fosse. E quindi nulla, adesso mi metto a fare statistica, poi andrò alla Messa di Natale e domani lavoro, il 26 a pranzo dai nonni e poi il mio primo Capodanno a casa da sola dopo aver lavorato in Botanica (forse, la vita non si sa mai, poi mi racconterai come è andata). Sei cresciuta Diana, sei cambiata tanto, sono fiera di te. Sono felice. Lo dico con le lacrime agli occhi, spero che oggi, esattamente tra un anno, io possa dire la stessa cosa. 

Scritta il 24 dic 2022 -> Ricevuta il 24 dic 2023 | 1297 parole
24 dic 2022 -> 24 dic 2023 | 1297 parole

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