Cara, carissima Lorena,
Sì, sono proprio io a scriverti: la Te che eri un anno fa, che forse nel momento in cui leggerai questa lettera non sarai più, anzi sono sicura che sarà così.
E' la prima volta che ti scrivo una lettera. Sai, avrei voluto farla in cartaceo, ma non sono più così abituata a scrivere a penna e il disordine su carta mi stava facendo un po' scazzare. Sì, so che lo stai pensando: sei la solita. E' vero, sono proprio la solita, certe cose non cambiano mai.
Ti scrivo perché volevo raccontarti di me, dell'anno che è stato e sono curiosa di rileggermi nel futuro, di rileggermi insieme a te, e vedere se e quanto siamo cresciute, cosa siamo riuscite a creare. E' stato un anno molto felice, ho iniziato a lavorare e poi ho lasciato quello stesso lavoro che non mi faceva stare bene, sono stata molto coraggiosa, ma ho avuto anche tanta paura. E' stato un anno in cui ho sofferto molto e mi sono sentita sola, ho sorriso tanto e mi sono sentita piena, amata, vicina a chi mi ama. E' stato l'anno dei cambiamenti importanti: il mio primo lavoro, il mio primo licenziamento con giusta causa (non ti hanno pagata per 4 mesi di fila), ma la cosa più straordinaria è questa: ora vivo insieme a Gabriele. Ora, in questo momento, sono seduta sul nostro divano rosso coperto da un telo grigio/verdino, accanto al camino spento che ogni sera lui mi accende con amore. Dormo nel letto che abbiamo carteggiato insieme, che ci è stato regalato e di cui sono molto grata. Abbiamo avuto molta fortuna, la casa non aveva nulla, e abbiamo trovato tutto ma soprattutto, abbiamo trovato noi. Quest'anno faremo 9 anni insieme, io e Gabriele, e mai come ora siamo molto felici. Però ho anche molte preoccupazioni, sinceramente, al giorno d'oggi: non ho un lavoro, non ho nulla per sostenermi, anche se ho messo da parte molti soldi grazie al lavoro che mi ha retribuita dopo il licenziamento: perciò siamo andati a vivere in affitto. Perché sono fiduciosa del fatto che i miei soldi non saranno sprecati.
Chissà dove sei seduta ora, mentre leggi questa lettera. Chissà se fumi ancora? Io sto per girarmi ora una sigaretta di compagnia alle mie parole. Chissà quanto ti sembrerà strano rileggerti e pensare: l'ho scritto io. Ma ti prego, Lorena, pensa molte cose, ma non pensare che sia stupido da parte mia il fatto che voglia rivolgermi proprio a te. Io e te siamo le uniche persone nella nostra vita che davvero saranno insieme per sempre, che davvero dovranno darsi sostegno, amore e cura. Perciò ti auguro, quando starai leggendo, di sapere in cuor tuo che tu ti ami, che credi in te, che non ti lasci e che stai con te. Nel 2023 hai viaggiato molto, sei stata on the road insieme a Gabriele, te lo ricordo subito:
siete partiti il 28 agosto da Corsano in direzione Polignano e avete fatto un'escursione in barca, dopo di ché no volevate tornare a casa e siete andati a dormire in un paese in montagna, sul Gargano. Il nome di questo paese mi verrà in mente quando avrò già spedito la lettera. Te l'ho detto: sei la solita. Poi da lì siamo andati a Peschici, molto carina, e per la notte abbiamo soggiornato in Abruzzo, in un camping in cui abbiamo dormito in una tenda gigante e molto bella. Faceva freddo, eravamo in montagna, e non ero molto attrezzata, ma non me ne importava. Dopo la colazione, siamo andati a fare una gita sul fiume. Ho, da qualche parte, scritto tutti i nomi, ma non ricordo dove e non voglio interrompermi. Poi siamo andati a vedere il lago di Scanno ed è stato paurosissimo perché abbiamo camminato molto ed è scesa la sera, non conoscevamo la strada e non c'era molta gente a cui chiedere, però è stato molto divertente, ho smorzato la paura ridendo a squarciagola e Gabriele insieme a me. Allora era tardi, dicevo, e abbiamo pernottato in un paese fuori l'Abruzzo, in Umbria, per poter andare a vedere le cascate delle Marmore che sognavi da tanto, e poi rientrare a casa. E' stato meraviglioso, per i posti che hai visto, ma sai perché, di più? Per l'amore che hai conosciuto. Lorena, Gabriele mi ama moltissimo, è ancora così? Ancora, dopo un anno di convivenza, riesce a guardarti in quel modo dolce che trasuda: mi prenderò cura di te? Spero di sì, lo spero davvero. Ho lavorato con minori stranieri che sento quasi ogni giorno, da quando non lavoro più, e gli manco e mi mancano, ed hanno sempre parole molto gentili per parlare con me. Lorena, nel 2023 hai conosciuto la gentilezza: quella vera. Sei stata aiutata più di una volta con gesti semplici che ti hanno resa grata alla vita. Lo so, sto continuando a cambiare il modo in cui mi rivolgo a te, perché sono sempre me ed è strano. Ma insomma, dicevo, hai conosciuto la gratitudine e la gioia di condividere momenti insieme. Sono cresciuta tanto, nel 2023, spero di poter dire lo stesso tra un anno nei confronti del 2024, spero di poter dire sempre e solo che vado verso la crescita e la ricerca di me, che non smette mai.
Non vedo l'ora di rileggermi, non vedo l'ora di rileggermi insieme a te, non vedo l'ora di rileggerci insieme. Ricorda: come sarà andata andata, noi siamo forti, e ci siamo sempre. Ti voglio bene, dal profondo del mio cuore.
Tua, Lorena.