Ciao Chiara,
mi ero ripromessa che questa cosa non l'avrei dovuta fare di nuovo, eppure eccomi ancora qua. Non so per quale motivazione io mi trovi alle 23.44 del 15 gennaio a scrivere alla me stessa del futuro, probabilmente per la stessa sensazione che un anno e mezzo fa mi era arrivata scrivendo questa lettera: la presa di consapevolezza che la vita è lunga e che, a differenza di come continuo a temere, ho ancora una vita davanti, quindi se un momento non va proprio come mi ero immaginato, questo non determina che la mia vita stia andando completamente in frantumi.
Come credo tu abbia compreso, non è che oggi sia stata una giornata stratosferica, è stato uno di quei giorni in cui, di punto in bianco, la mia vita vuole sbattermi in faccia tutti quei problemi che precedentemente tentavo di reprimere in ogni maniera.
Mi sento sola, da morire... Diciamo che non è un sentimento nuovo, non mi sono mai sentita effettivamente abbastanza per nessuno, non ho mai provocato le farfalle nello stomaco ha nessuno, non sono mai stata la persona alla quale dedicare le canzoni, alla quale fare le dichiarazioni o le promesse... non sono mai stata tutto questo e diciamo che, in un certo senso, tutto questo mi è quasi andato bene... o almeno così continuavo a far credere agli altri e principalmente a me stessa. Diciamo che tutto quello che è successo l'anno scorso non è che mi abbia tanto ferito per quello che concretamente era successo, ho compreso che mi ha ferito maggiormente perché è come se mi avesse dato la certezza che forse, in tutto questo, la motivazione per cui io non sia mai stata effettivamente fidanzata sono io; che tutte quelle scuse che mi inventavo per spiegare agli altri e a me stessa del perché con quella persona non fosse andato bene, non fossero effettivamente vere.
Vedo chiunque intorno a me che trova quella che in Cina sarebbe la detentrice dell'altra estremità del filo rosso, quella che per Platone era la nostra metà prima che venissimo effettivamente divisi dalle divinità... tutti, tranne me. Aspetto. Si, continuo ad aspettare, ma sono stanca...
La paura effettiva mi è nata quando il mese scorso una mia compagna di uni mi ha detto che avrebbe presentato il fidanzato, con la quale si era fidanzata un mese prima, ai suoi perché "ormai siamo grandi, una relazione adesso ha un significato molto più importante". Diciamo che è un pensiero più che sacrosanto ma è come se mi avesse spattuto tutta la verità in faccia, non immaginandosi neanche lontanamente quanto questa frase mi abbia scombussolato tutto... la presa di consapevolezza che non ho mai avuto quelle "storie adolescenziali", che non potrò più vivere una storia d'amore nei corridoi della scuola...e forse, la nascita di un terrore nuovo, la paura di rimanere nuovamente sola e non trovare qualcuno che diventi il mio "per sempre"
A tutto questo si somma tanto altro... il mio senso di solitudine non è dato solo dall'amore, che diciamo, potremmo definire il tassello maggiore. L'amicizia non è che vada a gonfie vele... ma la paura più grande continua a non essere il "rimanere soli" ma la paura di esserne la CAUSA.Ho fatto tante cazzate nell'ultimo anno che mi hanno fatto perdere alcune amicizie...e ho paura che tutto questo sia dipeso solo e unicamente da me; ho veramente il terrore che quella persona così bella e buona che tutti hanno sempre descritto e che io ho tentato in tutti i modi di rappresentare, in realtà, non sia io
E se potremmo pensare che questo sia abbastanza, mi sono appena trasferita... non posso dire nulla, sono a Padova da solamente tre mesi, neanche il tempo di potersi ambientare, ma è come se avessi completamente il terrore di non riuscire mai a sentirmi parte integrante di questo posto... dell'università, della città e delle persone che la abitano. Mi sto impegnando in ogni modo, sto cercando in tutti i modi di uscire da quella che ho sempre chiamato la mia COMFORT ZONE ma ho anche paura che facendo così non sia più me stessa, tentando di conformarmi con ciò che so possa piacere alle persone, perché da esperienze passate ne ho avuto molte conferme...
Diciamo che potrei continuare ancora molto parlando di quanto abbia paura di sprecare il tempo piuttosto che stare con la mia famiglia, di quanto abbia il terrore di aver sbagliato corso di studi... diciamo che oggi potrei continuare ancora per un sacco di tempo
Però mi trovo qui, non molto per sfogarmi, bensì per darmi una piccola speranza... speranza che almeno alcuni di questo problemi si siano affievoliti, se non completamente spariti.
Devo riuscire a prendere un effettiva consapevolezza che non ho ancora neanche 20 anni e che la mia vita, da quando li compirò, non terminerà...quindi perfavore, dimmi che sono stata in grado di rischiare, di vivere totalmente in modo che, a differenza di come posso dire ora, non possa avere rimpianti...
Spero che questo 2024, almeno fino ad adesso, ti abbia dato tante gioie...
Ultima mia richiesta... sii una brava persona... non voglio che tu stia male, ma essere brave persone, a prescindere da qualsiasi circostanza, ti appagherà, ne sono certa.
Tanti auguri a me stessa e... ci sentiamo tra 6 mesi...
Ti voglio bene
Chiara
P.S. scusami per come ho scritto, ma non ho intenzione (e neanche voglia se devo essere onesta) di rileggere tutto... kiss kiss