Lettera pubblica

Cara Anto, come stai? Mi fa molto strano fare questa cosa, ma ADORO. Allora che mi dici? E soprattutto DOVE SEI? Ti sei tolta finalmente questa triennale da mezzo? Hai realizzato finalmente il tuo sogno di andare a Napoli almeno? O sei sempre a cicciano? Non credo. Ti scrivo dalla Polonia. Ebbene sì, ancora nemmeno io realizzo di star vivendo la mia seconda esperienza Erasmus. Sono qui da poco, ma ho già capito tutto, come sempre. Sei arrivata qui affannando, ma per fortuna non hai rinunciato a questa seconda possibilità che la vita ti ha dato. Ormai sei cambiata da un po’ di tempo a questa parte, l’hai accettato e ci stai lavorando sempre meglio. Solo ora e solo qui hai metabolizzato il tuo Primo erasmus. Sto rivivendo tutto con un’altra prospettiva, non so come spiegarti, ma lo sai. Sai anche chi sei, devi solo ripeterlo più volte. Spero che tu sia arrivata ad una consapevolezza di te stessa molto alta, perché è ciò che ti meriti. Il resto è solo un contorno. Spero che tu abbia avuto le palle per affrontare ciò che sentì dentro. Ora ancora non so se effettivamente la via che ho preso  è sbagliata o no, e non so se tu l’hai cambiata, ma nel caso, spero tu abbia avuto le palle di farlo e soprattutto spero che tu abbia trovato la tua strada. Sotto il punto di vista sentimentale, da un anno e mezzo a questa parte non hai voluto sapere ragioni. Ti ci è voluto molto per metabolizzare i sentimenti che avevi. Ad oggi la ferita si è rimarginata ma ti capita ancora che qualche volta ti scende qualche lacrima, hai capito che è normale. Non so ancora se non abbia voglia o solo il trauma di guardare qualcun’altro, ma d’altronde l’hai imparato sulla tua stessa pelle che le cose succedono all’improvviso. Quindi niente, spero che qui in Polonia vada tutto bene, spero che i miei cari stiano sempre bene, e soprattutto spero che tu ti sia realizzata, o almeno, in parte. Ti voglio bene, sei una persona splendida come poche. Un bacio.