Cara me, eccomi di nuovo qua all’alba del 2025!
Ho deciso di mantenere viva questa tradizione iniziata solamente con la mail dell’anno scorso (il mio attuale anno) e quindi di mandartene un’altra, perché alla fine leggere le parole della te di un anno fa è sempre emozionante.
Ho letto quello che mi avevi scritto all’inizio del 2023 con un magone incomprensibile: mi dispiace averti delusa, non avendo in realtà realizzato praticamente nulla tra quelli che erano i tuoi, i nostri obiettivi.
Partiamo dall’inizio: il 2023 è stato veramente un anno complicato, anzi complicato è dir poco: mi ha messa realmente a dura prova sull’aspetto psicofisico.
In estate il panico: percepisco una massa nel seno destro, e da lì il mio personalissimo incubo.
Si parte dalla visita con la dottoressa, seguita dalla mattina subito successiva dalla prima ecografia (con un caldo che ci ricorderemo bene!). Prima della visita l’ansia, mista a quella paura che in realtà come al solito non fosse nulla: cara me, desideravo veramente avere qualcosa, volevo veramente che per una volta la preoccupazione fosse giustificata.
Faccio la visita ma non basta: il 24 luglio devo fare la biopsia, non avendo la dottoressa certezza di cosa si trattasse.
La settimana che ha preceduto la biopsia è stata veramente no sense: prima di tutto ho vissuto una bella serata, il teenage dream. L’ho vissuta però sempre con un senso di nostalgia: quella sera avevo detto tutto anche a Laura, non volevo farla preoccupare ma ho sentito il bisogno di avere le attenzioni su di me.
Mi sento una brutta persona per questo, e anche per il resto: ho veramente voluto che non fosse qualcosa di benigno, volevo soffrire e staccare la spina dalla mia vita. Sarà sicuramente stato un pensiero molto egoista, mi vergogno di averlo pensato e al momento ti confesso che lo penso ancora: vorrei tanto avere una malattia grave che fermi la mia vita e la riporti a un punto di partenza diverso.
Dopo la biopsia segue la laurea di Alessia: durante quest’anno mi sono resa veramente conto di quanto lei sia importante per me. Volevo fare quel viaggio, volevo regalarglielo a tutti i costi: ma papà non ha voluto, papà non mi fa vivere la vita e io continuo a subire sognando un’indipendenza che sento che mai arriverà.
Le ho regalato però un Mac, è stata felicissima e ancora mi ringrazia: non era quello che volevo farle, già mi bastava il kindle oltre a un bel viaggetto, ma non ho potuto fare altro.
Anche perché, ironia della sorte, la settimana prima della biopsia e della sua laurea ho avuto la febbre: sarà stato covid? Chissà, so solo che veramente la mia vita fa ridere.
Arrivano gli esiti della biopsia: tutto benigno. Non ero per niente contenta: io VOLEVO avere qualcosa, ne ho pure parlato con mamma ma è stato come non averne parlato con nessuno.
Ho iniziato a inventare dolori che non avevo, a fingere di piangere per il male che provavo fisicamente quando in realtà era tutto un malessere interiore: l’ho fatto perché volevo staccare la spina dallo studio, dall’università, da una vita che non mi appagava e non mi appaga.
Del tutto torto comunque non avevo: perché poi ad Ottobre faccio un’altra ecografia dopo aver avvertito al tatto altri noduli, e da lì la decisione di operarmi. Non solo infatti avevo ragione, ma il nodulo già esistente si era ingrossato molto.
Mi operano il 6 novembre, e vorrei chiarire che neanche qua mamma e papà hanno messo me subito al primo posto ma hanno prima pensato a litigare tra loro su come contattare il dottore: veramente, odio questa vita se non si fosse già capito.
Altra visita col dottore, poi l’operazione.
Penso che quel giorno veramente mi abbia fatta un attimo rilassare: dovevo subire un’operazione! Era qualcosa di serio, avevo l’attenzione su di me. Ho avuto l’occasione per dimostrarmi forte e sicura, stavo vivendo un’esperienza importante che mi garantiva gli occhi puntati addosso.
Penso che quel giorno lo ricorderai bene, non sto qua a raccontarlo di nuovo: ma che bello che è stato, finalmente ho vissuto un’esperienza degna di nota! Volevo veramente avere qualcosa che smuovesse la mia vita, alla fine non è stato cancro ma un’operazione è proprio quello che serviva al mio plot!
Fatta l’operazione, torno nel baratro. Non mi presento alla prova in itinere il giovedì successivo, e ne soffro molto: volevo andarci e già ora ne sto pagando le conseguenze data la mole di studio che devo affrontare.
Le attenzioni calano, il dolore fisico è inesistente ma quello psichico cresce giorno dopo giorno.
Addirittura mi viene una cazzo di infezione alle vie urinarie (che, per inciso, ancora ho) a causa dell’antibiotico! Faccio seriamente ridere. D’altronde neanche si sa cosa io abbia effettivamente, ma a nessuno importa: sono finita di nuovo del dimenticatoio, nessuno mi dedica più le sue attenzioni come quel bellissimo giorno dell’operazione.
Non so dove sia il punto di questa lettera: è molto diversa da quella del 2023 per il 2024, sto ripercorrendo un po’ di tappe di quest’anno svelando veramente i miei pensieri più nascosti, di cui in parte mi vergogno anche.
Ti ho delusa, non sono riuscita a smontare alcuna paranoia genitoriale: sono ancora rinchiusa in una vita che non voglio vivere.
Io ci ho provato però eh ma papà irremovibile! Mi farà morire di depressione, ne sarà contento. Lui e mamma mi hanno rovinato la vita: i loro litigi continui, il loro tossicismo mi fanno soffrire ogni secondo della mia vita.
Ecco perché volevo avere qualcosa di grave: volevo spostare l’attenzione su di me e non sentirli più.
Papà non mi fa vivere, sono una sfigata che resterà sola per colpa primariamente sua.
Non ho fatto alcun viaggio, figurati se sono andata a vedere la mia Juve!
Non ho intrapreso alcuna relazione amorosa, alcuna relazione in generale non c’è stato neanche il minimo sentore, sono proprio un essere inutile a cui i ragazzi neanche vogliono avvicinarsi! Non mi pensano proprio, resterò per sempre l’amica di quella bella, resterò sempre un personaggio secondario della vita altrui.
Quel Giovanni? Non ricordo neanche che faccia avesse, era solamente uno dei tanti con cui mi fisso periodicamente.
Ho vissuto però qualche bella esperienza dai! sono stata al concerto di Radio Italia e a quello di Tananai! Il primo è stato un po’ trauma in realtà ma lo rifarei, essendo anche una delle poche cose che mi è concesso fare praticamente.
Un auspicio che sono riuscita a realizzare però c’è: nelle amicizie ho rafforzato veramente quelle a cui tengo particolarmente.
Ad oggi, nel momento in cui ti scrivo, Alessia e Laura rappresentano veramente due persone importanti nella mia vita al pari di una famiglia.
Con Alessia ho rafforzato ulteriormente quel rapporto che ormai abbiamo intrapreso da anni, e quando mi ha chiesto di metterle la corona alla sua laurea mi sono sentita veramente onorata perché ho avvertito di essere arrivata nel cuore di qualcuno. E non un qualcuno qualsiasi, ma lei: una donna veramente con le palle, la ammiro tantissimo per la persona che è.
Con Laura è stato inaspettato: giorno dopo giorno abbiamo costruito questo rapporto bellissimo che mi fa sentire ascoltata, amata. Mi dimostra giornalmente con le parole e con i fatti di tenerci a me veramente, senza aspettarsi nulla in cambio. Sono felice di aver stretto questa amicizia perché mi ha fatta crescere, e mi ha dato anche opportunità in più di animare la mia vita. Le voglio molto bene e ammiro anche lei per la persona che è, bellissima e forte.
Dopo di loro vorrei parlare anche di Miriam: nonostante non ci vediamo spesso manteniamo sempre un bellissimo rapporto, che penso si sia ulteriormente consolidato. Sono felice di questo, non avrei mai voluto perderla. A differenza di quanto avvenuto con Marzia: su di lei non sprecherò parole, la ringrazio anzi perché ogni tanto mi da qualche gossip di cui parlare con le altre!
Mariarita non lo so, le voglio bene, assolutamente, ma la vedo sempre molto concentrata su di sé. La descriverei veramente come una pick me giuro.
Ad oggi ti scrivo in un momento in cui mi ha dato moltissimo fastidio il suo comportamento: capodanno con Marzia, manco il pensiero di chiedermi se volevo passarlo con loro! Giusto manco per fare la parte mi fanno ridere, per loro io non so cosa sono sinceramente. Avranno sempre un rapporto che con Mariarita non riuscirò mai a raggiungere e lo percepisco molto, la cosa mi urta particolarmente se devo essere anche onesta. Sono gelosa? Certo, sono gelosa perché non sono mai la prima scelta ma quando c’è di bisogno di sfogarsi sono sempre lì, pronta a subire e mai a ricevere.
Penso veramente che quest’anno mi abbia eccessivamente demoralizzata: ho bisogno di un cambio di rotta, ho bisogno che succeda qualcosa che mi faccia rinascere.
E quindi passo ai buoni auspici per quest’anno: voglio ricominciare a vivere. Voglio farlo mettendo me al primo posto, buttandomi alle spalle tutti questi pensieri orribili che mi annebbiano la mente e di cui ti ho parlato.
Un mio desiderio resterà sempre almeno un contatto col genere maschile, ma non mi ci soffermo più perché ormai so che se dovrà e potrà succedere, accadrà; altrimenti non è questo il mio destino e me ne farò una ragione. Cercherò di prendere coscienza del fatto che non sono sbagliata se non ho vissuto quello che tutti invece vivono quotidianamente: sono destinata a essere una donna powerful e devo quindi concentrarmi in primis sulla realizzazione piena della mia persona e della mia carriera.
Darò tutto in ambito universitario, ogni singolo secondo della mia giornata sarà dedicato a costruire il mio futuro. Quest’anno scolastico è stato veramente prolifero, come immaginavi ho condotto un ottimo percorso con ottimi voti. La mia soddisfazione più grande resterà diritto privato: un 30 che vale tutto per com’è andato l’esame in sé!
Nel resto degli esami ho dato tutto, e ne ho ottenuto i risultati: anche se sto qui a crogiolarmi sempre sul singolo errore e su quanto avrei potuto fare di meglio, ti assicuro che l’impegno e il cuore che ci metti ti fa solo onore a prescindere da tutto.
Spero veramente che leggendo questa lettera sorriderai ripensando all’erasmus che mi auguro tu abbia fatto! Se non quest’anno, almeno l’anno prossimo: fallo, cara me, fallo e vivi la tua vita!
So che papà non te la rende semplice ma tu devi continuare a lottare, ce la farai ad uscirne: non mollare, continua a spingerti al limite di ogni tua possibilità.
Lo studio, la laurea sono le uniche possibilità per vivere una vita migliore: dai tutta te stessa in questo, non farti distrarre da ciò che potresti essere in altri contesti ma concentrati sulla donna brillante e di successo che sarai.
Ritrova la bellezza nell’imparare cose nuove, non guardare allo studio come qualcosa di opprimente ma come l’opportunità per crescere e cambiare vita!
Continua la strada che stai percorrendo in ambito universitario, soprattutto nel rapportarti con le altre persone: quest’anno infatti sei stata molto più spigliata, e sempre così ti voglio!
Quindi ti auguro un anno migliore, un anno di nuove consapevolezze e di minori paranoie.
Ti auguro delle piccole grandi gioie, come magari finalmente sto nipotino! Questo sì che sconvolgerebbe in positivo la nostra vita, quindi speriamo bene sempre!
E poi ancora dimmi un po’ che ha fatto la Juve eh non dico niente per scaramanzia, ma sottolineo solo come questi ragazzi ormai siamo diventata la mia seconda famiglia! Mi fanno stare bene, quando penso a loro il mio cervello si isola e dedico tutto il mio cuore a una squadra di pazzi a cui voglio un mondo di bene.
Spero poi tu sia riuscita a perdere peso, così da stare meglio con te stessa come tante desideri. In modo sano eh perché qualche brutta tendenza l’hai avuta quest’anno, non cercare attenzioni così! Dai, puoi farcela.
E spero anche che tu adesso stia leggendo il tutto da un bell’iphone 13! L’ersu te la guadagni, te la meriti, e devi usarla come meglio vuoi. E quindi mi auguro tu sia riuscita a riconfermarla, anche se non ho particolari dubbi! Sei forte, sei caparbia, sei intelligente: l’ersu ti spetta e se una cosa ti spetta te la prendi!
Non so che altro scrivere, buttare giù d’istinto queste parole però mi ha fatto stare veramente bene: mi sono tolta molti pesi di dosso ammettendo certe cose, anche un po’ oscure ma vere.
Quindi, me del futuro, raccontami adesso tutto! Buon anno, e spero che la fine del 2024 non sia stata stavolta un mero sollievo ma che ti abbia arrecato anche un minimo di nostalgia riguardando alle tue spalle quello che avrei combinato (di positivo, ovviamente, spero).
Buon 2025, ti voglio bene, sempre. Ad maiora!