Cara me del futuro, o meglio, cara me del 2025.
Un anno passa molto velocemente, ma sono sicura e spero che quando mi arriverà indietro questa lettera sarà cambiato qualcosa.
Ho sentito il bisogno di scrivere alla me del futuro, perché spero che quando l’8 maggio del 2025 starò leggendo queste righe, questo momento sarà solo un brutto ricordo e un’esperienza passata che è servita a fortificarmi.
Sto vivendo forse il secondo momento peggiore della mia vita. Facendo un breve Recap (per la me che tra un anno avrà dimenticato qualcosa a causa della sua breve memoria), mi sono lasciata ormai da un paio di mesi dopo una relazione durata 3 anni. Amavo Emanuel, l’ho amato e l’ho desiderato nella mia vita, speravo potesse essere il famoso “per sempre” a cui tanto credevo, ma purtroppo non avevo colto la sua vera natura. Mi ha ferita, mi ha lasciato dei segni indelebili, anzi, mi hanno lasciato dei segni indelebili, però mi hanno fatto scoprire una forza per la quale fortunatamente ne sto uscendo.
Il dolore è stato forte, ed essendo una che non lo esterna è rimasto tutto dentro, provocandomi dolori fisici che sono stati la causa conseguente del mese infernale che sto vivendo. Vivo di ansia, preoccupazioni, paranoie sulla mia salute. Ormai la morte è diventato il mio pensiero costante. In questo mese ogni giorno ho pensato che stavo per morire. Ho avuto dolori al petto che scioccamente relazionavo ad un infarto, tutt’ora continuo. Ho girato decine di studi medici, ho fatto risonanze, elettrocardiogrammi, esami del sangue, usciti tutti perfettamente, ma fallo capire alla mia testa che un dolore al petto non significa necessariamente che sto morendo, eppure ogni volta il mio primo pensiero è quello. Inizio a sudare, un calore mi annebbia la vista, un battito forte mi assale, la gola si restringe e il pensiero della morte torna.
Quante notti insonni, quante notti con mia mamma che mi tiene la mano, mentre tremo e non riesco a dormire perché il battito del mio cuore è assordante e il dolore in petto lancinante.
Una notizia bella c’è: mi sono appena laureata. Però il post laurea è duro e non aiuta la mia ansia. Sono sempre a casa e i dolori sono amplificati così come i brutti pensieri.
Non riesco ad andare in palestra perché ho paura che lo sforzo possa giocarmi brutti scherzi.
Al momento sto aspettando qualche chiamata di lavoro che non arriva.
Per quanto riguarda i miei progetti futuri vorrei andare a Roma a studiare per la magistrale, ma ho paura che la mia ansia me lo impedirà.
Ho paura di stare sola in casa, senza i miei genitori che in caso di un malore possono aiutarmi, figuriamoci stare da sola in un’altra città.
E pensare che un paio di mesi fa il solo pensiero mi eccitava da morire, invece ora mi sembra quasi una punizione.
Spero che quando leggerai questa lettera sarai riuscita a fare questo passo che ora ti sembra tanto impossibile e spaventoso, spero che tutto questo periodo sarà solo un ricordo lontano e che la tua ansia ti avrà abbandonata per sempre.
Spero tu abbia trovato la felicità che ora sembra un traguardo lontano. Spero tu stia uscendo, facendo nuove amicizie, incontrato belle persone, e spero che tu ti stia divertendo, solo divertendo, emozionandoti, vivendo, ridendo.
Una cosa questo brutto periodo me l’ha insegnata.. la famiglia è l’unica costante della vita. Gli amori finiscono, le amicizie passano, ti deludono, ma la famiglia no, c’è sempre. Aggiusta quello che gli altri rompono, senza pretese. Fin quando c’è quella, puoi tutto. I miei genitori sono le uniche persone che realmente mi stanno vicine, mi amano e vogliono che io stia bene, e farebbero di tutto per questo. Li amo anche se non glielo dico mai. Se ne uscirò sarà soprattutto grazie a loro.
Spero davvero che avrai trovato un po’ di luce, tranquillità e serenità.
Sei forte, sei stata forte, non dimenticarlo, e non lasciare più che qualcuno possa spegnere la tua immensa luce, regalati solo a chi lo merita realmente.
Ti voglio bene❤️🩹